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Daniele Sacchetto racconta "La vita reale"

Aggiornamento: 5 mag 2022

L'autore zeviano ha scritto un romanzo traendo spunto dagli episodi vissuti nel corso della sua vita. Il titolo è ispirato al famoso brano dei Queen.



Il romanzo "La Vita è Reale" è stato scritto dallo zeviano Daniele Sacchetto, che da poco è tornato a fare il suo lavoro di elettricista.

Il libro è ispirato in parte ad un brano del famoso gruppo musicale Queen, da cui trae il titolo.

Presenta episodi della vita dell'autore e trae lo spunto principale, tra finzione e realtà, dalla quotidianità e dagli eventi che, anche involontariamente, ci possono coinvolgere.

Uno spaccato di vita semplice, ma sotto certi aspetti anche straordinario.

Il protagonista è Michele, nome di fantasia. Michele si trova travolto, da un giorno all'altro, dall'inattesa separazione dei genitori.

Per lui, molto legato ad entrambi, le scelte e le decisioni diventano da quel momento difficilissime.

Un dramma che colpisce moltissimi ragazzi al giorno d'oggi diventa, su pagina scritta, un modo per riflettere e prendere consapevolezza.

Per il protagonista inizia così un percorso difficile, caratterizzato da diversi problemi di salute.

Chi potrà aiutarlo? Chi potrà condurlo verso il suo destino?

La presenza dell'eroe e una dolce signora lo riporteranno alla luce.


“E' per tutti quelli che hanno vissuto una situazione difficile. Certe esperienza aiutano a cogliere le sfumature del testo con più facilità”

Combattendo dall'interno, Michele scorderà le cose tristi e troverà finalmente qualcuno da amare.


Daniele, perchè hai iniziato a scrivere?

Diciamo che non ero un lettore, nè un appassionato, ma mi sono ritrovato, purtroppo, con molto tempo libero e così mi sono lanciato in questa avventura. Mi sono successe delle cose, nella vita, che mi hanno costretto a del tempo vuoto e non ero più disposto ad occupare quel tempo con quello che facevo a vent'anni. Così mi è venuta questa idea, iniziata quasi per scherzo, anche perchè non credevo di averne le capacità.


Si può parlare di autobiografia nel tuo testo?

A volte mi piace dire che ho preso la mia vita per crearci un romanzo, ma non è del tutto così. Sicuramente il background è quello della mia vita e di alcune esperienze che ho vissuto, ma non solo, altrimenti se fosse stato biografico avrei dovuto vivere anche il finale e purtroppo, per ora, non è stato così. Di mio c'è sicuramente la passione per i Queen, costante nella vita e tra le pagine del libro.


Come è stata la chiamata dalla casa editrice?

Le case editrice ricevono lo scritto, poi lo valutano e lo passano a selezione. Il primo editore mi aveva scartato, poi mi ha chiamato la selezionatrice di Albatros e mi ha detto che il testo avrebbe potuto colpire molte persone che vivevano situazioni simili a quelle del protagonista. Insomma, è stata una soddisfazione.


A che target di età o di persone consiglieresti il tuo romanzo?

A quelli che hanno vissuto una vita difficile...


Una risposta toccante, si può dire...

Sì, credo che solo chi vive determinate esperienze o particolari situazioni, possa veramente entrare tra le sfumature del testo o almeno farlo con più facilità. E' un libro che nasce da una situazione di disperazione; è fruibile da chiunque, ma sicuramente più vicino a chi ha sensibilità elevate.




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